Le nostre attività:Produzione culturale

La ricerca “Cittadinanza attiva e volontariato dei giovani”, realizzata nel 2022 – 2023 con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, indaga sui cambiamenti in corso nelle modalità di partecipazione attiva degli adolescenti e dei giovani. Si focalizza sui giovani tra i 15 e i 25 anni residenti in Piemonte e in Liguria.

Un’interpretazione diffusa ritiene che i giovani non siano più interessati a partecipare alla vita pubblica e ad attivarsi per le proprie comunità. Ma è proprio così? Oppure occorre cambiare gli occhiali con cui il mondo adulto osserva? I giovani stanno forse modificando il significato stesso del termine “partecipazione”, e lo traducono in pratica in modalità nuove? Quali forme di impegno civico e quali ambiti in cui esercitarlo scelgono oggi i giovani?

La ricerca è un lavoro di tipo esplorativo: non parte da premesse teoriche da dimostrare, ma si avventura alla ricerca di risposte alle tematiche individuate con curiosità e con umiltà, per provare a comprendere quali siano i nuovi spazi di partecipazione, e in che modo possano essere favoriti e ampliati.

La ricerca “Cittadinanza attiva e volontariato dei giovani”, realizzata nel 2022 – 2023 con il supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo, indaga sui cambiamenti in corso nelle modalità di partecipazione attiva degli adolescenti e dei giovani. Si focalizza sui giovani tra i 15 e i 25 anni residenti in Piemonte e in Liguria.

Un’interpretazione diffusa ritiene che i giovani non siano più interessati a partecipare alla vita pubblica e ad attivarsi per le proprie comunità. Ma è proprio così? Oppure occorre cambiare gli occhiali con cui il mondo adulto osserva? I giovani stanno forse modificando il significato stesso del termine “partecipazione”, e lo traducono in pratica in modalità nuove? Quali forme di impegno civico e quali ambiti in cui esercitarlo scelgono oggi i giovani?

La ricerca è un lavoro di tipo esplorativo: non parte da premesse teoriche da dimostrare, ma si avventura alla ricerca di risposte alle tematiche individuate con curiosità e con umiltà, per provare a comprendere quali siano i nuovi spazi di partecipazione, e in che modo possano essere favoriti e ampliati.

Lo studio “15 anni di YEPP in Italia”, realizzato e pubblicato nel 2019, ricostruisce le tappe fondamentali dei 15 anni di sperimentazione del metodo YEPP in Italia. Viene proposta un’analisi valutativa del percorso dei siti locali, delle risorse investite, dei cambiamenti prodotti nei ragazzi e sui territori, ponendo l’attenzione sugli elementi chiave che consentono o ostacolano il cambiamento.

Parte significativa dello studio è dedicata ad una serie di interviste a responsabili di enti, servizi, associazioni che si occupano di partecipazione dei giovani in Piemonte, Lombardia, Veneto. Il loro punto di vista aiuta ad approfondire la conoscenza degli elementi che nel lavoro di ciascuno risultano motivanti, attrattivi, costruttori di senso per suscitare e sviluppare la partecipazione dei giovani alla vita della comunità. L’esperienza dei giovani emerge dalle interviste ai ragazzi dei diversi siti YEPP presenti nello “studio”.

Quindici anni segnano un passaggio di crescita simbolico ma anche reale: le riflessioni sulla strada percorsa consentono a YEPP Italia di aprirsi a nuove comprensioni e a un rinnovato agire, sapendosi adeguare ai cambiamenti sempre più rapidi, avvenuti nei territori e nei giovani.

Forum organizzato nell’ambito della 3^ Conference di YEPP Italia nel 2018 a Torino. Rappresentanti politici e amministrativi degli enti locali, rappresentanti di fondazioni, dirigenti e operatori del Terzo Settore, giovani appartenenti alla rete YEPP e ad altre esperienze giovanili, hanno partecipato a una giornata di lavori di gruppo sul significato e sull’importanza della partecipazione alla comunità nell’esperienza personale e professionale di ciascuno.

Il Forum ha proposto uno spazio di riflessione tra più voci, esperienze, età, provenienze, a partire da queste domande: che cos’è la partecipazione? come si declina e quali forme assume? quali sono gli elementi significativi per stimolarla e supportarla?

Al termine dei lavori i contenuti emersi sono stati restituiti in forma teatrale dagli attori del Teatro Sequenza di Torino.

Nell’ambito della 2^ Conference nazionale della rete italiana YEPP, si è svolta a Torino nel 2017 una giornata aperta al pubblico e dedicata a trovare risposte alle domande: come cambiano le politiche giovanili regionali e comunali alla luce della recente “Strategia UE per la gioventù”? Quali sono i contenuti e quali le priorità delle normative più recenti? Quali spazi di partecipazione attiva per i giovani, sia nella costruzione delle politiche sia nella loro attuazione?

Sono state chiamate a presentare l’esperienza di progettazione partecipata della nuova legge regionale sui giovani – pionieristica nel panorama italiano – le assessore alle Politiche Giovanili delle Regioni Piemonte, Umbria e Campania e la responsabile per le politiche giovanili dell’Anci, che ha portato uno sguardo complessivo sulla situazione italiana. In gruppi di lavoro sono stati poi approfonditi i temi, attraverso un dialogo informale tra politici, funzionari, fondazioni, giovani e operatori.

Hanno partecipato all’incontro e ai gruppi di lavoro rappresentanti della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRC, dei Comuni e delle Unioni dei Comuni sedi di YEPP, di organizzazioni del Terzo Settore piemontesi e liguri, dei gruppi locali YEPP.

Il seminario nazionale “Oltre la riserva indiana – I centri giovanili nelle politiche del territorio” si è svolto a Torino nel 2015. Organizzato da YEPP Italia in collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino e con il patrocinio della Città di Torino, il seminario ha ripreso il tema dei centri giovanili che nel 2013 era stato al centro di due giornate di riflessione e di confronto organizzate a Genova. Il punto di partenza è stato la percezione, diffusa tra gli operatori come tra gli amministratori, che i CAG (Centri di Aggregazione Giovanile), come parte delle politiche giovanili, richiedano fortemente di essere ripensati e rilanciati. Un ripensamento che ricollochi il CAG sul territorio, lo renda parte integrante e attiva della realtà locale. Un nuovo CAG che sia luogo di riconoscimento dei giovani come cittadini, soggetti che possono e sanno contribuire attivamente a migliorare la realtà in cui vivono. Al seminario hanno partecipato amministratori pubblici, responsabili di fondazioni, operatori e giovani sia dei siti YEPP sia di altre organizzazioni provenienti da 6 regioni italiane (Piemonte, Liguria, Sicilia, Calabria, Puglia, Campania).

Il seminario nazionale “Come e perché tenere aperto il Centro Giovani” si è svolto a Genova nel 2013 e ha riunito agenzie educative, amministrazioni pubbliche, operatori, studiosi a confronto sulla propria esperienza con i centri giovani, per condividere difficoltà e buone prassi. Due giornate di riflessione e confronto organizzate da YEPP Italia con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e con il patrocinio della Regione Liguria, del Comune di Genova e del Forum Ligure del Terzo Settore.

I temi affrontati dai gruppi di lavoro, coordinati da Ennio Ripamonti (Psicosociologo e Formatore, Metodi – Università Milano Bicocca) e Giulio Caio (Consulente Politiche Giovanili e Pedagogista, Università di Bergamo) sono stati di carattere teorico-pratico: rapporti con istituzioni e territori, modelli pedagogici di riferimento, sostenibilità economica, modelli organizzativi e di gestione.

Hanno partecipato operatori di grandi e piccole realtà che gestiscono centri giovani provenienti in Liguria, Piemonte, Campania, Sicilia, Puglia, e rappresentanti del Gruppo Abele, della Fondazione Zancan, del Consorzio Idee In Rete, delle Consulta Giovanile Ligure, dell’Associazione Maestri di Strada di Napoli, del Forum Ligure del Terzo Settore, di Enti Locali.

Nella seconda giornata rappresentanti politici nazionali, regionali e comunali, esponenti di alcune fondazioni bancarie e responsabili di organizzazioni del Terzo Settore sono stati coinvolti in un dibattito in forma di talk show sul tema “Come e perché tenere aperto il centro giovani in tempo di crisi? Enti e Fondazioni: quale ruolo?”, condotto dal giornalista Federico Taddia.