Lavoro e ambiente nei sogni di YEPP Bivongi

Lavoro e ambiente nei sogni di YEPP Bivongi

Mario Passarelli, 27 anni, è uno dei giovani che in un piccolo borgo in provincia di Reggio Calabria, nella punta meridionale d’Italia, ha dato vita all’Associazione Yepp Bivongi.

Oggi Mario è disoccupato, ma racconta: “sarei potuto andare via come ha fatto la maggior parte dei giovani qui, ma anche grazie a Yepp stiamo facendo qualcosa che potrà creare posti di lavoro. Molti, grazie a Yepp, hanno capito che possiamo fare qualcosa per il paese, abbiamo portato un pò di vita a Bivongi. Ora il nostro obiettivo come associazione è cercare di cambiarla e non farli andare via. Qui ci sono poche occasioni di svago e siamo pochi (mille abitanti scarsi). La città più vicina è Catanzaro, che dista un’ora in auto: anche solo per andare al cinema, al lavoro, all’università bisogna fare parecchi chilometri.”

Prima di Yepp, il gruppo nato a Bivongi aveva già partecipato ad un progetto europeo promosso da un centro giovanile per realizzare attività ricreative contro la devianza minorile. “Io sono entrato spontaneamente - ricorda Mario - insieme ad altri 15 giovani che poi hanno creato il gruppo attivato da Yepp”. Hanno un’età compresa fra i 14 e i 28 anni, per lo più ragazzi.

Cosa ti ha attirato e convinto a partecipare a Yepp?

“Ho fatto dei corsi di formazione - spiega - poi sono diventato coordinatore del gruppo Yepp (nel progetto precedente, insieme ad un altro ragazzo, facevo l’educatore). Mi è piaciuto molto Yepp perché ti permette di fare qualcosa per la comunità e con una metodologia, non a caso. Mi sono formato molto grazie a Yepp, ho partecipato a progetti di scambio e visitato città europee in Romania e Germania. Prossimamente andrò in Norvegia oltre a partecipare a scambi e conferenze in Italia. Yepp mi ha permesso di viaggiare e formarmi come persona”.

Continua Mario: “Gli scambi all’estero mi hanno aiutato a migliorare molto l’inglese che prima era a livello base. Sono stati utili anche per confrontarsi con giovani di altri Stati: ti accorgi che in altri posti i problemi sono comuni, ci si scambia idee, opinioni ... è anche un’ottima occasione per viaggiare, visitare, vedere cose nuove .. cosa che a me piace molto e non potrei fare per motivi economici”.

Come nasce l’idea di creare l’Associazione Yepp Bivongi?

Volevamo dare continuità a questo percorso e valorizzare il nostro territorio - racconta Mario - per questo ci siamo costituiti in associazione, di cui sono vicepresidente. Yepp ci ha accompagnati nel costituire l’associazione: siamo stati formati su come crearla e organizzarla, come trovare i fondi per le nostre attività.

Quali sono i vostri prossimi progetti?

Stiamo elaborando il piano operativo, come ci ha insegnato la metodologia Yepp. Vogliamo organizzare dei corsi di formazione, ad esempio di lingua inglese, per guide turistiche ... Uno dei nostri obiettivi principali ruota attorno al turismo naturalistico: qui abbiamo le cascate più alte del sud Italia, monasteri antichi ... Vorremmo incentivare il turismo e per questo abbiamo già ricevuto molte richieste e supporto. Un Assessore, ad esempio, ci ha proposto di creare un albergo diffuso nel paese. Ci piacerebbe anche realizzare dei percorsi enogastronomici, aprire le cantine del centro storico per far scoprire il nostro vino, il nostro olio ...”

“Come associazione stiamo tesserando anche altre persone del paese: è un aiuto economico, ma soprattutto serve a coinvolgerle negli eventi attraverso benefici riservati a chi è socio. Finora grazie a Yepp abbiamo realizzato escusioni naturalistiche insieme ad un’altra associazione, due cene con delitto (organizzate tutte da noi!), una “Color Run” (che nemmeno nelle città più grandi avevano fatto) ... Attraverso l’associazione ci siamo attivati, ma gli eventi hanno attirato anche il resto del paese che risponde bene

Qual’è stato il ruolo di Yepp in questo processo?

Yepp ci ha dato una cassetta degli attrezzi e una spinta per iniziare a fare tutto questo. Ci ha permesso di capire come analizzare bisogni e risorse del territorio, scoprire le sue potenzialità. Prima ci mancava la motivazione mentre Yepp è stata un’occasione, anche personalmente, per fare cose che prima nemmeno avremmo immaginato. La gente qui si arrende e a 19 anni se ne va.

Yepp ci ha aiutato ad aprire gli occhi e vedere come risorsa quello che prima non vedevamo.”