Ricomincio da YEPP. I giovani della rinascita della Falchera

Ricomincio da YEPP. I giovani della rinascita della Falchera

Giuseppe, Noemi, Simone, Stefano, Andreea ... Hanno piercing e unghie laccate come i loro coetanei, ma i ragazzi dell’Associazione YEPP Falchera non ci stanno a farsi etichettare come il frutto di una periferia degradata e violenta. “Falchera è altro, non è il peggio di Torino. Noi cerchiamo di dimostrarlo facendo venire la gente da fuori”.

Hanno fra i 18 e i 27 anni i giovani dell’Associazione YEPP Falchera.

Prima di YEPP, come spiega Giuseppe, molti di loro facevano già parte del FalkLab, un centro di aggregazione e animazione giovanile rivolto alla fascia 11-15 anni. Altro polo attorno a cui si è sviluppato YEPP Falchera è stato il centro del protagonismo giovanile El Barrio nato nel 2002 dalle associazioni Miao e Cisv-Solidarietà e cogestito tramite una convenzione con il Comune di Torino.

Nel 2012 un raggruppamento di associazioni insieme al Comitato per lo Sviluppo della Falchera propose alla Compagnia San Paolo un progetto di attivazione dei giovani che fu accolto con la richiesta di svilupparlo secondo la metodologia Yepp.

“Gli animatori del FalkLab ci hanno presentato Angela e Roberto di YEPP Italia che ci hanno spiegato il progetto, ci è piaciuto e da allora abbiamo iniziato a collaborare” racconta Noemi, 20 anni.

Simone, 22 anni, continua: “Tutto è partito con una riunione in piazza dove abbiamo spiegato cosa avremmo voluto fare e ci siamo legati grazie ad un evento dedicato alla musica e alle arti di strada. Io non facevo parte del FalkLab, non ero attivo. Eravamo molto più piccoli quando abbiamo iniziato a frequentarlo poi grazie a YEPP abbiamo iniziato a progettare, prima guidati poi in modo autonomo e da lì sono nate tante opportunità: parte di noi ha portato le proprie passioni nei progetti”.

Il primo è stato “Hip hop YEPP”, un’attività legata al ballo e alla musica di un genere in voga fra i giovanissimi. Ora come Associazione YEPP Falchera i ragazzi vorrebbero organizzare una seconda edizione del “Buskers Festival” dedicato agli artisti di strada, sviluppare il gruppo dedicato al fitness (magari con una palestra rimessa a nuovo),  trasformare El Barrio in un palcoscenico dal vivo con impianto luci e audio rinnovato, ma anche in un Community Hub, un luogo aperto a tutti i cittadini del quartiere.

“Il primo anno, il 2014, è stato di passaggio - spiega Simone - non avevamo le idee chiare, ma siamo stati abbastanza bravi a metterci in gioco. Poi dal secondo è nato il gruppo legato al FalkLab da cui ne sono partiti altri legati agli interessi di ognuno, come la fotografia. Grazie a YEPP siamo entrati all’interno del centro El Barrio perché prima partecipavamo alle iniziative, ma nessuno lo frequentava”.

Stefano, 22 anni, ricorda: “Quando abbiamo conosciuto quelli di Yepp ci hanno chiesto cosa avremmo voluto fare nel quartiere, cosa avremmo voluto cambiare ... questo ci è piaciuto molto. YEPP è stato fondamentale anche per accedere ai fondi. Fino allo scorso anno non avevamo mai partecipato a bandi. Ne abbiamo scritti un po’ del Comune e nazionali.”.

La decisione di diventare Associazione YEPP Falchera è invece arrivata nel novembre del 2017, come spiega Simone: “Nel centro El Barrio è avvenuto un cambio generazionale, noi ragazzi lo abbiamo preso in gestione, ma per firmare il patto con il Comune in base al Regolamento Beni Comuni dovevamo essere legalmente costituiti”.

“La differenza è che adesso abbiamo più responsabilità” - continua Giuseppe mentre Andreea aggiunge: “Non c’è più qualcun altro che fa le cose per noi. Siamo responsabili anche della gestione degli spazi”.

Responsabilità, ma anche progetti per la nuova Associazione YEPP Falchera che, come racconta Giuseppe, sta creando uno studio di registrazione e una sala prove dentro El Barrio oltre a gestire una sala con specchi e parquet per ospitare i corsi dell’Associazione sportiva L’Olimpo che propone danza, pilates, hip hop, zumba e dal prossimo anno anche tessuti aerei.

I ragazzi dell’Associazione YEPP Falchera si definiscono come un gruppo forte, “alcuni ci hanno lasciati nel tempo - dice Simone -, ma molti di noi sono qui da tanti anni. C’è gente che segue i nostri progetti ed è interessata ad essere attiva entrando nell’associazione. Ora abbiamo una decina di ragazzi nuovi del Falklab, di 14 – 15 anni, che coinvolgeremo nella progettazione e che stanno facendo un percorso per diventare animatori oltre a due ragazzi che si sono avvicinati partecipando al corso di fotografia”.

Quando pensano a cosa abbia portato Yepp nel loro quartiere, Giuseppe risponde: “Con YEPP abbiamo avuto la possibilità di ampliare le nostre attività e la nostra e visione. Senza YEPP a quest’ora non eravamo nemmeno più qua come gruppo” mentre per Andreea “YEPP ci ha dato un modo di agire sul territorio, essere più attivi, creare un vero e proprio punto di riferimento per i giovani della nostra generazione”. “YEPP ci ha dato anche la possibilità di gestire la struttura del centro El Barrio - chiarisce Simone-. Ci ha permesso di farlo in prima persona così ci siamo resi conto di quanto è complicato, con tutte le pratiche con il Comune ...”

La sfida più grande per i ragazzi dell’Associazione YEPP Falchera resta comunque quella di creare un clima e una percezione diversa del quartiere: “Vogliamo far venire gente da fuori Falchera - dicono - e far vedere che non è quel luogo cupo e pieno di malavita di cui parlano i giornali”. Anche perché, sentenzia Giuseppe “tutto il mondo è quartiere!”.