YEPP in Valle: riflessioni dalla montagna

YEPP in Valle: riflessioni dalla montagna

Continua la serie di interviste agli amministratori locali che hanno deciso di attivare il percorso proposto da YEPP nei propri territori. Dopo l’intervista a Giorgio Ferraris, presidente dell’Unione Montana della Val Tanaro e sindaco del Comune di Ormea, abbiamo chiesto a Loris Emanuel, Presidente dell’Unione montana Valle Stura e sindaco di Moiola, di raccontarci quali cambiamenti ha portato YEPP sul territorio: come ha modificato il modo di costruire le politiche giovanili e il ruolo dei giovani nella comunità.

In questa storica vallata occitana che conduce dalla provincia di Cuneo alla Provenza, YEPP è arrivato nel 2013. I giovanissimi che allora si erano attivati, nel 2018 hanno deciso di consolidare il loro percorso creando l’Associazione YEPP Valle Stura che oggi gestisce alcuni spazi e promuove iniziative in un territorio costellato da piccoli Comuni e borgate spesso molto distanti e caratterizzate da un progressivo spopolamento.

Prima di YEPP - spiega Loris Emanuel - avevamo un’enorme difficoltà a intercettare e capire i bisogni dei giovani. Ora invece abbiamo un interlocutore con cui parlare. I giovani sono entrati nel dibattito amministrativo e politico della Valle mentre prima erano sempre (ma solo) citati. Con YEPP per la prima volta si sono messi in gioco e questo esserci è stata la vera novità. 

Il valore aggiunto di YEPP è quello di aver creato un interlocutore che ti spiega e racconta le necessità di questa fascia d’età che per varie ragioni fatica ad esprimerle. Avere qualcuno che le riassume e le “porta” consente agli amministratori di poterne tenere conto consapevolmente”.

Un altro punto a favore di YEPP, secondo il Presidente dell’Unione Montana, è che questo percorso ha risposto anche al bisogno della Valle, comune ad altri territori montani, di trovare una gestione per le tante strutture a disposizione. Nei Comuni di Gaiola e Demonte, infatti, l’Associazione YEPP Valle Stura si occupa degli spazi “La Gramigna” e “L’ultim pian” che ha rivitalizzato grazie alla presenza costante dei ragazzi che qui si riuniscono, discutono e realizzano attività aggregative, ricreative e culturali.

Eppure, per esprimere la loro cittadinanza attiva, secondo Emanuel non basta avere solo degli spazi a disposizione. “I giovani hanno bisogno che venga chiesto direttamente a loro cosa serve per diventare cittadini attivi nel loro territorio. Credo che purtroppo ci siano troppe persone e realtà, anche in buona fede, che spesso si sostituiscono a loro nelle risposte, nel dire di cosa hanno bisogno i giovani. YEPP, invece, dà a loro la possibilità di esprimersi. Noi adulti abbiamo un punto di vista frutto della nostra età e della nostra esperienza: per questo è importante che siano loro a chiarire le loro necessità”.

Un chiarimento utile, in territori montani come la Valle Stura, anche per capire cosa potrà servire a farli rimanere sul territorio. Una sfida che anche l’Unione Europea ha colto: basti pensare alla nuova programmazione 2021-2027 che lancerà una grande progettazione, con molti fondi, per cercare di (ri)attivare le politiche per i giovani. “Noi dovremo essere capaci di intercettare queste risorse - sostiene il Presidente dell’Unione Montana Valle Stura - con progetti il più possibile pensati dai giovani, anche ammettendo il rischio di poter sbagliare. Mi rendo sempre più conto che se un giovane partecipa, sente suo il territorio, questa cosa diventa il motivo che lo spinge a pensare che questo territorio è un luogo in cui potrà vivere. 

Se invece partecipa a cose create da altri, anche se lo appassionano, le ragioni che lo porteranno a rimanere saranno altre, ad esempio solo economiche. È importante portarli a creare qualcosa che sentano proprio, anche se non coincide con quello che pensano gli adulti. La mia esperienza di sindaco a Moiola, ad esempio, mi ha fatto riflettere sul fatto che spesso parliamo di economia, servizi, di creare condizioni perché i giovani e le giovani famiglie restino in Valle. Credo che questo non basti: servono anche beni immateriali, come la bellezza, la natura... beni non quantificabili economicamente, ma che rendono un territorio vivibile per un giovane che vuole creare un futuro per sé stesso e per la propria famiglia nella Valle”.

Alla costruzione di queste condizioni, tuttavia, non può sottrarsi un dialogo tra giovani e istituzioni locali che in Valle Stura è nato e cresciuto nel tempo fin dalle origini del sito YEPP Valle Stura.

Come Unione dei Comuni - chiarisce Emanuel - abbiamo creduto fin da subito in YEPP anche se i tempi delle amministrazioni sono sempre lunghi. La vera sfida è riuscire a creare un meccanismo che riesca ad intercettare nuovi giovani per un ricambio continuo. Abbiamo cercato di sostenere i vari passaggi che YEPP ha fatto per diventare un’associazione. Lo abbiamo fatto perchè un amministratore non si deve limitare a guardare al presente: deve soprattutto guardare al futuro. Un dato che accomuna l’arco alpino è il calo demografico: abbiamo difficoltà a mantenere servizi essenziali come la scuola. Non domandarci come far rimanere i giovani in Valle significa sapere che tra 50 anni una porzione di questo territorio sarà disabitata, portandosi dietro problemi che ricadranno anche sulle città. Per questo è importante che i giovani si organizzino, ad esempio con YEPP, per influire sulle decisioni perché le ricadute future saranno sul territorio in cui vivono e vivranno. Speriamo che a differenza dei loro genitori l’invito non sia ad andarsene: viaggiare e studiare è importante, ma anche tornare con tutto questo bagaglio per restare”.