YEPP mi ha colpito perchè chiede ai giovani un impegno in prima persona.

YEPP mi ha colpito perchè chiede ai giovani un impegno in prima persona.

Luca Lettieri, 43 anni, dal 2006  Assessore ai Servizi Sociali e alle Politiche Giovanili e oggi anche vice sindaco del Comune di Loano. Ha adottato nel 2007 il progetto YEPP come strumento delle politiche giovanili loanesi, sostenendolo attraverso la sottoscrizione di tre protocolli d’intesa triennali. È stato partecipe dello sviluppo del progetto a Loano dalla costituzione del primo Gruppo di Supporto fino alla nascita dell’Associazione giovanile YEPP Loano e tutt’ora segue l’evoluzione del “post-yepp”. Gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza rispondendo a tre domande.

1) Che cosa le ha fatto scegliere YEPP?

La motivazione potrebbe sembrare banale. A Loano quando sono stato nominato Assessore alle Politiche Giovanili non esisteva nessuna iniziativa rivolta alla fascia più giovane della popolazione. Quando ho espresso questa esigenza all’ufficio competente che si occupava dei Servizi alla Persona, la Dott.ssa Marta Gargiulo mi presentò l’opportunità di aderire al progetto YEPP. In quel periodo la Fondazione del Ponente Savonese, rappresentata dal Dott. Bodo e dalla Dott.ssa Cossetta, stava incontrando i Comuni savonesi per presentare questo progetto di innovazione sociale promosso dalla Compagnia di San Paolo. Da qui sono partiti i primi contatti con entrambe le fondazioni che hanno portato alla firma del primo protocollo d’intesa.

Ciò che mi ha colpito del progetto è stato il fatto che si chiedesse ai giovani un impegno in prima persona e che non fosse un progetto a scatola chiusa calato dall’alto. È scattato in me un forte interesse, anche uno stimolo a cambiare la mentalità comune del “politico” e non solo. C’è sempre stata da parte dei cittadini una sorta di delega in bianco ai politici. Il principio della partecipazione attiva era un tema molto recente. Inoltre, mi ha convinto ad aderire al progetto la struttura dello YEPP: il supporto metodologico, l’approccio scientifico, il respiro nazionale e internazionale con la possibilità di scambiare esperienze con territori diversi per storia ed economia, il coinvolgimento delle realtà sociali locali, l’idea di creare una rete per progettare le politiche giovanili del territorio e la messa a sistema delle risorse economiche locali con quelle delle fondazioni bancarie per  immaginare azioni di ampio respiro. Tutto ciò mi ha fatto pensare che il progetto una volta declinato nella realtà locale avrebbe potuto dare dei risultati. La vera sfida è stata quella di coinvolgere i giovani per far si che questo approccio diventasse realtà. La risposta dei ragazzi, già al primo incontro, mi ha confortato e ha rafforzato la convinzione che potesse funzionare.

2) Quali sono stati gli elementi critici e i punti di forza del progetto YEPP rispetto alle più comuni modalità delle Amministrazioni e alla spendibilità politica, ovvero a come i cittadini recepiscono? 

Uno degli elementi critici iniziali del progetto ha riguardato la relazione “politica e popolazione giovanile”. Infatti l’idea del coinvolgimento attivo e della “cessione di potere” sono stati recepiti inizialmente con sospetto e paura da parte dei giovani e delle associazioni. La difficoltà a comunicare su questi temi derivava dalla diffidenza diffusa tra i cittadini nei confronti della politica che in generale è considerata poco trasparente. Man mano che i ragazzi hanno iniziato a progettare e a gestire le attività questa sensazione è andata ad affievolirsi. Si è così sviluppato un dialogo costruttivo, una vera partnership. All’inizio inoltre sia le forze politiche della maggioranza che quelle dell’opposizione consideravano YEPP come una “cosa” dell’Assessore Lettieri. Con il tempo grazie ad una serie di incontri programmati insieme al Gruppo di Supporto siamo riusciti a coinvolgere l’intero Consiglio Comunale e a superare le tante diffidenze. 

Il punto di forza a livello amministrativo e politico del fare YEPP è la condivisione delle responsabilità e degli obiettivi. La costruzione di una rete con gli enti che si occupano dei giovani, la creazione di un dialogo tra i giovani e gli enti stessi ha offerto l’opportunità di condividere una visione comune delle politiche giovanili. È un progetto spendibile perché coinvolge più partner con una condivisone di obiettivi e un uso migliore delle risorse.

Inoltre, i progetti attivati a favore dei giovani e delle agenzie educative sono stati recepiti dalle famiglie e dalla scuola come una risorsa importante.  Qualche difficoltà si è riscontrata nella relazione con il mondo economico della città, un po’ distante dai temi yeppici.

3) Da politico, quale visione ha del "post yepp" loanese tra tre anni? Quale realtà è per lei desiderabile? 

Mi piacerebbe maggiore autonomia finanziaria del progetto, non solo per un risparmio, ma perché sarebbe il segno tangibile che si è giunti a sviluppare un progetto sostenibile nel tempo. Inoltre mi auguro che ci sia un maggior ricambio generazionale e che YEPP diventi sempre di più un punto di riferimento per le famiglie loanesi rispetto ai bisogni dei giovani. 

Sarei inoltre felice se da questo gruppo di ragazzi saltasse fuori qualche nuovo amministratore. Infatti, facendo YEPP hanno avvicinato la macchina comunale e hanno acquisito competenze sul suo funzionamento, inoltre hanno avuto la possibilità di conoscere le reali esigenze del territorio e di progettare e realizzare azioni per rispondere a tali bisogni. Un buon bagaglio di esperienze che potrebbe essere messo a disposizione della comunità loanese.